Nota ai più per "La carta da parati gialla", Charlotte Perkins Gilman (1850-1935) è stata una prolifica scrittrice di racconti gotici... e femministi! L'autrice ha partecipato al movimento di liberazione della donna e il suo attivismo si è mosso su due piani: scrivere saggi sul mondo economico femminile agli inizi del XX secolo e storie che, sotto la loro pelle gotica, mostrano una sagace critica femminista. Ma non aspettatevi spiegoni femministi da casa stregata: i suoi racconti sono l'esempio perfetto della storia di fantasmi vittoriana, con ambientazioni verdeggianti e lussureggianti, grandi dimore abbandonate e presenze misteriose. Ma il lettore più attento, nella trama o nelle cause scatenanti, potrà di sicuro cogliere alcune critiche alla condizione femminile. Gilman è una grande esperta della forma breve. I micro-racconti gotici in questo volume nulla hanno da invidiare ai grandi esempi del genere. Con pochissime frasi dalla bellezza estatica riesce subito a descrivere ambientazioni e stati d'animo complessi, senza rinunciare allo humour e alla ricercatezza linguistica. Le storie sono ambientate in case rigogliose e infestate da bellissime piante rampicanti, tra fantasmi di donne dimenticate dal tempo e dagli uomini. Questa antologia vuole ridare il giusto spazio a un'autrice troppo a lungo dimenticata e ne riunisce in un unico volume tutti i racconti gotici, tra cui alcuni inediti in Italia, promettendo al lettore brividi e riflessioni critiche.