"Tepes, impalatore, io non gliel'ho mai detto" parla così al giudice che indaga su Erzebeth Bathory (primo caso di "vampirismo" documentato dalla medicina ufficiale), Voico Dobrita, il protagonista de "L'uomo più crudele". Voico è un uomo che nel 1610 è sospettato di avere 173 anni e di aver prestato servizio come segretario particolare del Dracula storico. Un eroe il cui potere più speciale è la capacità di intrattenere, se si esclude il dettaglio che il personaggio comincia a lavorare nella difficile situazione politica della Valacchia del Quattrocento e finisce per conversare da amico ad amica nel salotto di Virginia Woolf nel quartiere londinese di Bloomsbury all'inizio del Novecento. Voico Dobrita attraversa una foresta di problemi, scontri tra ungheresi e turchi, tra valacchi e turchi, tra valacchi e ungheresi. Eppure tutti i personaggi che stanno dietro a questi scontri hanno una cultura simile, leggono e citano continuamente Hafez un poeta persiano del XIV secolo. Dobrita frequenta un'élite che lavora sul mistero, sull'intensificazione dell'identità.