Le Zombi du Gran Pérou, questo il titolo originale, è un racconto con una grande importanza culturale poiché è il primo a menzionare gli Zombi, cioè i morti-viventi della tradizione voudou. E li menziona ben diversamente da come poi si è passati a figurarseli. Se in origine pare che la parola designasse il capo di una rivolta caraibica nel 1630, gli Zombi di Blessebois non sono quegli individui in stato catalettico animati da una droga che li fa muovere come automi a comando per andare a compiere degli omicidi mirati, bensì spiriti aerei o meglio persone in grado di proiettare fuori del proprio corpo un fantasma animato e intelligente in grado di compiere azioni mirabolanti. Qualche altro accenno alla magia c'è, si tratta di elementi della tradizione europea, di cui peraltro l'autore non sembra proprio un profano.