Appena nata, la protagonista si ritrova tenacemente aggrappata alla madre, insieme a migliaia di altri esseri identici a lei: tanti piccoli corpi e un'infinità di zampe che si muovono in maniera frenetica. Sono tutti uguali, ora, impossibile distinguere l'uno dall'altro, ma in lei c'è qualcosa in più: la percezione di sé, un barlume di intelletto. Nel tempo il suo aspetto cambierà in maniera drastica: si allungheranno le sue zampe, s'ingrandirà il suo addome e diverrà un ragno enorme, una creatura leggendaria e perennemente affamata, di cibo e di sapere. Sopravvissuta agli attacchi degli uomini e a quelli dei suoi simili, al tempo e alla solitudine, giungerà infine in una città: qui sarà temuta come mostro e poi adorata come dea, fino a che arriverà al suo naturale declino.