Un uomo si difende dall'accusa di essere lo stalker di una nota influencer producendosi in un elogio grottesco e sovversivo dell'amore e chiamando in causa persino King Kong, ultimo eroe romantico. Un banchiere scopre di essere uno slave e, trovata la sua dominatrice, accetta di esserne schiavo per sempre, di rinunciare a ogni pretesa di indipendenza: non è forse questo, in fondo, l'amore? Attraverso le parole di un toyboy, disincantato e naif, infine si descrive la solitudine dell'età adulta, il bisogno perverso di restare ancora giovani, ancora vivi. Questo libro parla con provocatorio candore e ironia del lato estremo e al contempo più innocente del sesso, di desideri inconfessati ma non per questo peregrini, della vera natura del piacere e della vita e di come tutto, anche ciò che sembra inverosimile, possa parlare a noi tutti di quel che siamo. Massimiliano Parente torna con tre racconti caustici e dissacranti in cui invita il lettore a confondere le carte, a mescolare il noto e l'ignoto, la trasgressione e la violenza, l'eccesso e l'amore, a esorcizzarli e finalmente comprenderli. Con tre disegni di Gipi.