Siamo nel 1989, e i genitori di Sophie, Carole e Nelly, tre bambine un po' selvagge della campagna lionese, stanno divorziando. La loro vita, fino ad allora spensierata e felice cambia radicalmente e le tre si trovano a dover affrontare problemi più grandi di loro. Per cercare di capire quello che sta succedendo ai loro genitori e a loro stesse decidono di scrivere un diario, lo scopo è quello di documentare la loro infanzia (felice prima del divorzio) per non dimenticarla, ed è anche la loro maniera di esorcizzare il demone che si è impossessato della loro famiglia. Proprio questo diario autentico e autobiografico è la base del libro "La vita non è un lungo fiume tranquillo". Rimasto chiuso in un cassetto per 15 anni, un po' dimenticato ma mai veramente perso, è stato riesumato nel natale del 2004 in un viaggio tra le foto e gli oggetti del passato. Nel rileggere il manoscritto si sono rese conto delle potenzialità di questa testimonianza che riesce a descrivere quello che provano tre bambine nel vedere i loro genitori separarsi, testimonianza diretta e senza filtri del "bambino pensiero" e per questo preziosa, nata è vero da un evento tragico, ma perennemente pervasa da un'innata comicità e da una vena di ottimismo che fa sempre sperare in un lieto fine, come in una bella favola.