Dante comincia l'Inferno nel 1304, in esilio da Firenze. Nel'14 la cantica viene diffusa a Verona. Morto l'autore, nel'25 iniziano gli elogi, tra cui quello devoto di Boccaccio. Manoscritti e commenti tramandano il testo fino a inizio Cinquecento, ispirando autori italiani e stranieri, e offrendo un ricco immaginario ad artisti come Botticelli e Raffaello. Nel 1525 Dante è però escluso da Bembo dal canone della lingua italiana, e la fortuna della Commedia declina. Si deve attendere la fine del Settecento, con Foscolo, e poi il Romanticismo, con Leopardi e Coleridge, Doré e Blake, tra i molti altri, per riscoprire Dante. De Sanctis lo celebra come poeta nazionale, sancendo una fortuna che nel Novecento non avrà pari. Critici come Auerbach, Bloom e Contini, poeti come Eliot, Pound e Montale saranno solo alcuni tra gli innumerevoli a ritenerlo il faro della letteratura mondiale, oggetto di infiniti studi. Ancora oggi la sua lingua dalla sconfinata espressività colora il nostro parlare quotidiano, anche se non sempre ce ne accorgiamo. Età di lettura: da 12 anni.