Emilio ha una vita monotona: impiegato con velleità di scrittore, divide il tempo tra il lavoro e le cure alla sorella. A riscuoterlo dall'apatia è l'incontro con Angiolina, bella e vivace, che sembra interessarsi a lui... Secondo romanzo di Svevo, "Senilità" fu scritto tra il 1896 e il 1897 e comparve a puntate sul quotidiano irredentista triestino «L'Indipendente», tra il giugno e il settembre del 1898. Accolto con scarso entusiasmo da lettori e critica, non riscosse maggior successo quando lo scrittore, lo stesso anno, dopo averlo parzialmente emendato dai refusi, lo diede alle stampe a proprie spese presso la Libreria Ettore Vram. Tuttavia, nel febbraio del 1926, assieme a tre capitoli de "La coscienza di Zeno", un brano di Senilità venne tradotto e pubblicato sulla prestigiosa rivista letteraria francese «Le Navire d'Argent». Ciò rappresentò un'importante svolta per la fortuna letteraria europea di Svevo e di quest'opera in particolare, tanto che l'anno successivo ne uscì una nuova edizione profondamente riveduta. Nella prefazione l'autore descrisse in modo dettagliato le vicissitudini del romanzo, sottolineando che in origine «non ottenne una sola parola di lode o di biasimo dalla nostra critica» e ringraziò l'amico e collega James Joyce, il cui interessamento rese possibile quella seconda edizione, rinnovando così «il miracolo di Lazzaro». Un romanzo sulle illusioni e i sogni infranti di un'esistenza piccolo borghese sul finire dell'Ottocento. Un libro di narrativa per tutti, grandi e piccoli, per scoprire o riscoprire un grande classico della letteratura mondiale. Età di lettura: da 12 anni.