«All'ora di addormentarsi, ogni essere umano si abbandona a fantasticherie. Non parlo dei primi sogni in cui cadiamo, ma delle immagini che evochiamo per trovare lo stato d'animo giusto a spegnere la coscienza. (...) La mia fantasia serale è di tipo onomastico: mi scrivo, cioè, in mente elenchi di nomi immaginari. Possono essere liste di caduti durante la Seconda guerra mondiale, piene di Nazzareno e Giovacchino; una pagina fittizia del vecchio elenco telefonico della Sip alla lettera M, o luoghi inventati di province lontane con verosimili desinenze in -ano, -icchio, -etto, -shire, -stad o -grad. In ogni caso, non associo il suono dei nomi a volti, mappe o luoghi. Al massimo dell'immaginazione, visualizzo un carattere tipografico: una font» (Arianna Giorgia Bonazzi). Età di lettura: da 12 anni.