Chi l'avrebbe mai detto che tra le primissime storie di pirati saccheggiate a piene mani dalle sceneggiature di tanti colossal ambientati nei Caraibi ci fossero quelle firmate dall'inventore di Sherlock Holmes? La serie di storie dedicate da Conan Doyle allo spietato capitano Sharkey e alle sue scorrerie nei mari dei Caraibi e delle Antille, è un vero forziere di trame avventurose, colpi di scena, travestimenti, ammutinamenti, battaglie all'ultimo sangue e inseguimenti in tempesta. Per non parlare dei personaggi - da Sharkey e la sua marmaglia di ribaldi avidi e ubriaconi, pronti a tutto pur di mettere le mani sul bottino, ai capitani coraggiosi di mercantili e ai balenieri che solcano gli oceani, pur consapevoli di essere ghiotte prede per quegli insaziabili lestofanti. Non c'è dettaglio del nostro attuale immaginario piratesco che non sembri uscito in prima istanza dalla penna di Arthur Conan Doyle, e dal ciclo di avventure che qui si presenta. Ad accrescere l'ebbrezza di questa epopea, il lettore scoprirà tra le pagine del volume un altro autentico tesoro: i disegni e le illustrazioni di Howard Pyle, l'artista americano cui dobbiamo lo stereotipo moderno dell'immagine del pirata. Talento contemporaneo a Conan Doyle, attivo sull'altra sponda dell'Atlantico, Pyle fu uno dei più apprezzati e influenti maestri dell'illustrazione americana.