Il romanzo inizia con l'immagine ossimorica di un mare azzurro-blu, sul quale s'affaccia un uomo in lacrime. È Odisseo, l'Eroe greco che piange il mancato ritorno in patria. Si trova a Ogigia, dimora di Calipso, la quale intende trattenerlo, finché Ermes, per volere di Zeus e del Fato, le ordina di lasciarlo andare. Partito da Ogigia, Odisseo si trova ad affrontare ancora situazioni gravi, non solo sul mare, nonostante abbia già vissuto vicende drammatiche e dolorose. Egli stesso le racconta in un lungo flashback nella reggia del re Alcinoo. Per sua fortuna, l'Eroe acheo ha sempre accanto a sé la dea Atena, che lo ama per la sua duttile intelligenza. Il romanzo si sofferma inoltre su altre figure femminili con cui egli intreccia colloqui di mente e di cuore, durante il suo straordinario viaggio. Sono creature terrene, non dee dell'Olimpo, che però Odisseo appella talvolta col nome "Divina". L'ultima è Penelope, la moglie che l'ha sempre atteso, confidando nel suo ritorno in patria. Così l'alba a Itaca, l'isola di cui l'Eroe è re, li trova abbracciati: due cuori di ferro, teneramente uniti nel loro letto incastonato in un albero d'ulivo.