Stefania Portaccio dà voce a due giovani donne del mito, Ifigenia e Cassandra, e poiché, come scrive, "i personaggi di queste storie appartengono a tutti, e nel tempo ognuno ne ha fatto quel che conveniva al suo racconto", immagina un percorso diverso, che le sciolga dalla fissità dell'essere vittime, sacrificate ed eternamente fanciulle. Entrambe ci parlano dall'età adulta e vogliono che la propria storia di salvezza sia conosciuta: l'ansia che di loro non si sappia - che dell'impresa di vivere oltre Agamennone ed Euripide, oltre Clitennestra e Artemide non si abbia nel mondo notizia - le muove alla memoria e al narrare. Cadute fuori dal mito, con esso dialogano arricchendolo e trasformandolo.