In questo secondo fantasioso racconto si ritrova un Artù "moderno e illuminato" che nel 450 d.C. decide di organizzare il nuovo regno applicando non il sistema piramidale, allora ben conosciuto e collaudato, ma un sistema orizzontale paritario dove ogni decisione viene presa con i cavalieri o con i suoi collaboratori, uomini e donne, seduti su seggi tutti uguali attraverso una discussione "alla pari" che si svolge attorno ad una tavola rotonda. Detto sistema, sconosciuto nell'Europa di allora, si ritrova nella Sardegna del 2000 a.C., come dimostrano le ben note capanne delle decisioni ritrovate nei siti nuragici. In questo suo nuovo regno replica la cultura e le tradizioni della Sardegna nuragica del 2000 a.C. ponendo come pilastri della organizzazione, amicizia, cultura, famiglia, giustizia, meritocrazia, pace, parità tra uomini e donne, partecipazione, ruolo delle donne, scuola, senso di appartenenza, solidarietà e tradizioni.