Erano passate forse cinquanta stagioni delle nevi da quando il popolo delle colline si era stanziato sulle sponde della Grande Acqua e si era fuso con i resti della tribù del lago, semidistrutta dai feroci invasori mangiatori d'uomini. La tribù di Zagus e Haris, gli antichi capi di allora, era stata costretta a lasciare le comode grotte sulle colline e sui costoni rocciosi nelle vicinanze del largo fiume e fuggire al di là del fiume stesso, oltre la foresta e la fascia collinosa, sino a giungere alla Grande Acqua. L'improvvisa comparsa dei temibili assalitori l'aveva scacciata dall'antica dìmora. Questi uomini belluini, seguiti da compagne non meno feroci e da torme di figli, possedevano però un'arma che il popolo delle colline non conosceva: l'arco. Un'arma micidiale che consentiva agli assalitori dì colpire da distante e di decimare le inermi tribù incontrate durante le loro eterne migrazioni...