Ottobre 1943. Il rimorchiatore Priamar lascia Pianosa, a bordo quattordici detenuti giudicati indesiderabili, sei membri dell'equipaggio e una scorta di militari tedeschi. Il viaggio dovrebbe durare solo poche ore, invece diventa un'odissea senza fine nelle acque dell'Arcipelago toscano: nessun carcere, infatti, è intenzionato ad accettare i rifiuti dell"isola del diavolo". In mare, tra mille peripezie, l'umanità che si spartisce gli spazi angusti del Priamar comincia a stringere legami inaspettati, in grado di superare i ruoli, le storie personali e le gerarchie. Durante una sosta a Capraia per un'avaria la comunità navigante si confronta, non senza incomprensioni, con la popolazione locale, sperimentando nel contempo forme di convivenza più organizzate. Su questo sfondo inedito fiorisce una delicata storia d'amore. Il viaggio si conclude drammaticamente all'Elba, seguendo una logica perversa che il comandante del Priamar, tornato sull'isola vent'anni dopo, tenta di penetrare. Il romanzo storico ripercorre le tracce lasciate nella memoria popolare da un episodio realmente accaduto, rappresentativo di un'epoca: quella dell'Italia nell'incubo indotto dall'armistizio.