È il 429 avanti Cristo e la guerra fra Atene e Sparta è iniziata da due anni. Mirrina è un'adolescente ateniese in fuga dalla prigionia spartana. È fiera, scaltra, ansiosa di vendicarsi dei nemici che le hanno ucciso il padre. Procle è un giovane guerriero con l'ambizione di combattere fra i ranghi degli spartiati, l'élite militare più temibile di tutto il mondo antico, ma la sua origine non è trasparente come la legge degli Uguali esigerebbe. Milone da Crotone è un commediografo in cerca di fama che proviene dalle colonie greche d'Italia, come il gigantesco carrettiere Xantia, deportato e ridotto in schiavitù dall'oligarca Learco di Euristene. Le loro vite si incontrano nell'Atene di Pericle proprio quando la città meravigliosa è prostrata dalla peste e dall'assedio del re spartano Archidamo. Questa comitiva errante, unita da passioni brucianti, si muove sullo sfondo del conflitto per la supremazia tra le due polis dominanti dell'Ellade, tra aristocrazia e democrazia, tra imperialismo commerciale e militarismo schiavista, in un sistema di alleanze che si fanno e si disfano, travolgendo antiche fedeltà nella vendetta.