Il dottore Salvatore Costa ha preso la sua decisione: deve lasciare Genova. È per fuggire da quel maledetto e dispettoso Cupido che lo perseguita, condannandolo a una vita da reietto, che si ritrova quindi in Sicilia, a Sciacca. Qui proverà a dimenticare la sua condizione - una vera e propria maledizione - buttandosi anima e corpo nella sua professione di medico e lasciandosi coinvolgere, pur nella riservatezza che lo contraddistingue, dalle trame che si dipanano in questo 1927. Equivoci, tabù, pregiudizi, farse tratteggiano in queste pagine - dense di ironia e leggerezza - vizi e virtù di un luogo reso simbolo di tutta una terra e di tutto un periodo. Il paese diviene così un palcoscenico su cui si esibiscono i personaggi di una vera e propria commedia municipale, maschere e ruoli che accompagneranno il protagonista nella sua nuova vita.