Il Giudicato di Gallura, uno dei quattro potentati in cui la Sardegna medievale è suddivisa, è ereditato dalla piccola Elena e amministrato dalla madre in qualità di reggente. Attratti dalla prospettiva d'insignorirsi del minuscolo regno, vari pretendenti si candidano alla mano della giovanissima ereditiera. Papa Innocenzo III rivendica a sé il potere di individuare lo sposo per la donnicella. Il grande pontefice allontana gli agguerriti aspiranti, e non appena la fanciulla travalica l'impubertà le assegna come marito un proprio congiunto a lei sconosciuto, estraneo all'ambiente isolano, privo di attitudini di governo, e avanti negli anni. L'orgogliosa ragazza si ribella alla nepotistica imposizione e contrae matrimonio con un gagliardo altolocato pisano, suscitando l'ira del papa che la fulmina con la scomunica. Bandita dalla comunità dei fedeli e votata all'eterna perdizione, terrorizzata all'idea di morire in questo stato e prigioniera delle paure dell'Inferno, la tormentatissima Elena intraprende una strenua battaglia nel disperato tentativo di affrancarsi dall'opprimente condanna.