"Il Diario scolastico di Giulia e la cronaca veneziana (1924-1926)" presenta due sezioni distinte: il 'diario' di Giulia, che aveva tredici anni quando incominciò a scriverlo, occupa la Prima Parte. Il 'diario scolastico' era un esercizio di scrittura libera, ma veniva prevalentemente impiegato per raccontare gli avvenimenti scolastici. Nella Seconda sono presentati i fatti di cronaca raccontati dai due quotidiani della città, la Gazzetta di Venezia e Il Gazzettino, reativamente ai due anni scolastici coperti dal 'diario' (1924-25 e 1925-26). Avvenimenti che fanno da sfondo, quasi sempre muto ma intuibile, alle impressioni e alle riflessioni di Giulia che li doveva condividere con le compagne. Si tratta di casi drammatici, spesso violenti ma anche bizzarri. Quelli che dovevano suscitare particolare interesse fra le giovinette coinvolgevano omicidi, infanticidi e suicidi a causa di storie d'amore fallite, o addirittura di 'patti di morte' fra amanti disperati. Vicende che la Storia ignora e che i cronisti narrano quasi sempre con distacco emotivo, se non con sufficienza e dileggio - soprattutto nei confronti delle donne. Eppure quelle vicende costituivano - costituiscono - l'esperienza quotidiana della gente comune, alla quale apparteneva Giulia. Suo padre era muratore, sia pure in proprio. Giulia era la madre dell'autore.