Inghilterra, XIV secolo. Educata in convento, Katherine de Roet, figlia di un araldo fiammingo, a sedici anni giunge alla corte di Edoardo III Plantageneto al seguito di sua sorella Philippa, damigella della regina. Bellissima, con la pelle lattea e liscia, bocca carnosa, sorriso radioso ma dalla malinconia che scioglie il cuore, nel giro di un anno va in sposa al cavaliere Hugh Swynford, che possiede il maniero di Kettlethorpe e fa parte del seguito di John di Gaunt, duca di Lancaster. È l'epoca dei Racconti di Canterbury di Geoffrey Chaucer, il primo capolavoro in volgare della letteratura inglese, delle splendide residenze reali, delle battute di caccia, dei tornei e dei banchetti sfarzosi. È l'epoca anche della spaventosa epidemia di peste del 1348, la Morte Nera, che miete milioni di vittime, e dei tumulti della popolazione stremata dalla carestia. È l'epoca, infine, della più grande storia d'amore del Medioevo: quella tra Katherine e John di Gaunt, un amore tormentato, contrastato e scandaloso.