Il canto danzava sulle loro teste, sotto i loro piedi. Li circondava, li invadeva, li coinvolgeva. Così Ro, Schan, Marcello, Gustave, Mimì, Musette e Femia trascorrevano le loro piccole ore di gioventù in una Parigi riversa su se stessa e sulle sue atmosfere sublimi di quel '68 che ha segnato con forza la vita di molti di noi. Dentro i nostri cuori convivono ancora i quattro amici della bohème, ma non quella dolciastra e romantica del capolavoro pucciniano, ma quella più vera e scapigliata di Henry Murger. Ci ritroveremo così coinvolti in una storia dionisiaca, divertente, coinvolgente e triste nello stesso tempo. Molto simile alla vita che sembra non finire mai e circondarci come una piccola eternità. Proprio come la danza del canto che ancora oggi continua a illuderci e a stupirci.