Uno studioso, in vacanza sul lago di Como, trova nella sua cantina un vecchio manoscritto. È l'autobiografia di una donna, Maria Cristina, accusata di stregoneria. Contro di lei, oltre alle malelingue e al sospetto, viene istituito un processo in cui si trova costretta a difendersi da accuse infamanti. Il compito di difenderla spetta a un avvocato, messer Luca, che prova ad aiutarla con coraggio. Tra torture e carte processuali, il destino diventa il vero protagonista del racconto, capace di tagliare la tanta, troppa, oscurità con la luce flebile, ma imperitura, dell'amore.