Il romanzo traccia la vita di due uomini vissuti a cavallo delle guerre mondiali: il primo, pur essendo del tutto realistico, è frutto della fantasia dell'autore; il secondo, invece, è un personaggio reale e ne viene riportato il vissuto. Cresciuti con ideali anarco-socialisti, protagonisti delle vicende che hanno connotato il ventennio fascista, Remo resterà tale fino alla morte. Leandro, fascista della prima ora, divenuto Ras di Bologna e uomo di fiducia del Duce, successivamente, a seguito di contrasti con quest'ultimo viene confinato a Lipari. Spirito libero, rientrato a Bologna prenderà le distanze dal fascismo e da Mussolini. Le storie dei due uomini si intrecceranno nel corso degli anni, durante i quali saranno coinvolti nelle lotte violente tra operai e contadini socialisti da una parte e i nuovi fasci di combattimento dall'altra, nonché nel fallito attentato al Duce dell'ottobre del 1926. Al di là dei fatti, realmente accaduti, l'opera si prefigge di avviare una riflessione sull'incapacità umana di trarre lezione dalla storia. Al contempo, auspica un futuro nel quale la società civile sappia ritrovare uno spirito di fratellanza e solidarietà che la conduca alla sopravvivenza della specie.