Antea, una giovane giornalista incontra al Vinitaly un vecchio, ricurvo su se stesso che fischietta una canzone d'opera che la giovane riconosce subito. Da questo primo incontro fatto di gesti e parole sul filo tra realtà e mistero ne seguirà un secondo, nel quale Antea entrerà in possesso di una lettera firmata con il sigillo di Re Giorgio, un fermaglio d'argento e un testamento. Il testamento è una sorta di autobiografia di un uomo di nome Giusto vissuto sul finire del settecento. La storia di quest'uomo è segnata dal incontro con due naturalisti e della loro passione. È lo studio e la ricerca dell'inizio della terra e della vita. I naturalisti coinvolgeranno Giusto nelle loro ricerche, nei salotti veneziani, a fianco di Napoleone e in una sorta di intrigo internazionale.