Più disegni di Leonardo ritraggono il volto di un giovane, capricciosamente perfetto: la capigliatura ricciuta, i tratti esili, quasi femminei. Tale era all'aspetto Salaì, il garzone che divenne l'allievo favorito. Il solo che rimase quasi tutta la vita vicino al maestro, del quale fu fedele compagno. Il solo che conobbe la parte più intima e minuta del mito. Eppure molte storie della pittura non ne citano neppure il nome, alla stregua di un argomento su cui è opportuno tacere. Oppure inventare secondo la propria ispirazione. In questo romanzo è stato amalgamato tutto: fatti certi, racconti, dicerie, curiosità per il non detto, sospetti. Figlio adottivo, discepolo prediletto, compagno, quale fu il vero ruolo di Salaì? Un'altra questione resta irrisolta: perché una figura capitale nell'esistenza del più grande genio rinascimentale è stata trascurata per quasi mezzo millennio?