Teso a dare voce a quanto vi è di più inafferrabile, Mario Sapia ci mette di fronte a una storia costruita sull'accostamento dei contrari, sulla ricerca dei confini interiori. Ecco perché la riflessione razionale, uno dei leitmotiv del libro, è una ragione inquieta, che si tende, si sporge all'estremo di se stessa, verso la più profonda interiorità e le pulsioni più nascoste. Nello sforzo di osservarsi e di andare più a fondo nella vita con se stesso e gli altri, il protagonista ci trasporta in una dimensione che ci ricorda come in ogni cosa la differenza sia confine e soglia, identità e smarrimento. L'intera trama si muove all'interno di un atavico conflitto umano che cerca un ordine da cui possa emergere il caos che lo regola. "L'ebbrezza" è così un romanzo allegorico, ambientato in un periodo storico che va dal primo dopoguerra agli anni Cinquanta del secolo scorso. Personaggio principale è Paolo emblema della fragilità esistenziale, smarrita tra spirito e materia.