Enrico Scrovegni, figlio di Rainaldo e suo erede, benché fosse il figlio minore, legò il proprio nome alla Cappella dipinta da Giotto a Padova. Uomo lungimirante, banchiere che seppe precorrere i tempi, illustre cittadino padovano, ricevette l'onore di acquisire anche la cittadinanza veneziana e lasciò nella sua cappella molti segni templari. Questo libro, nel periodo che va dal 1287 al 1307, ripercorre gli ultimi anni di vita del padre Rainaldo Scrovegni, uomo di grande intuito ingiustamente passato alla storia come usuraio, ricostruisce l'esistenza di Enrico, figura straordinariamente moderna, e l'erezione della cappella, le possibili relazioni con Giotto, Dante e Giovanni Pisano. Sullo sfondo, dove la vita è scandita dal passare dei giorni e degli anni, si staglia un grandioso affresco di Padova, città ricca e colta, la splendida Venezia, la Ferrara degli Este, dove la storia diventa protagonista. La lettura si trasforma gradualmente in un percorso iniziatico nel Medioevo, da cui emerge la Roma dei Papi, il sogno della riconquista della Terrasanta e soprattutto la storia dei Templari negli ultimi, drammatici anni della loro esistenza. Un libro che racconta il reale e il possibile, le gioie, le passioni, la vita e la morte, senza censure, in modo appassionante e a volte perfino crudele, con un ritmo scandito dal tempo e dagli eventi.