La vicenda narrata nel romanzo ricalca un fatto storico: l'esecuzione di Andrea Relencini, l'eroe eponimo del romanzo, sotto l'accusa di eresia. All'imputato è data più volte la possibilità di salvarsi facendo i nomi dei suoi compagni di fede, ma lui rifiuta con ostinazione, nonostante l'estenuazione psicologica dovuta al deperimento e alle torture, non volendo esporli al rischio dell'arresto e della condanna. studioso delle scritture e vicino al luteranesimo, Relencini vive a Lugo di Romagna con la sorella Laura ed esercita l'attività di falegname, con un certo apprezzamento da parte della corte ducale e da parte delle istituzioni cittadine (gli vengono commissionati il progetto e l'esecuzione della chiusa sul Senio). La sua vita in paese si divide tra il lavoro, che esercita con passione e scrupolo, la vita sociale delle osterie, dove lo raggiungono la maggior parte delle sue commissioni, e le frequentazioni clandestine incentrate sullo studio e sulla ricerca delle Sacre Scritture...