Lucio De Bortoli passa per essere uno storico, ma ha nei propri cassetti cose diverse. In questo "scherzo" ha cercato di raccontare in modalità farsesche il retroscena materiale e irriverente di un Settecento popolato di ultimi, ma che amiamo ridurre solo al canone letterario e artistico, indugiando spesso, con imperterrita convinzione, nella retorica della consolazione "estetica" e dei suoi luoghi comuni elitari.