Il vento della mia terra

Editore: Pagine
EAN: 9788875578350
Pagine: 290 p. , Libro in brossura
In commercio dal: 16 settembre 2024
A partire da 20,00 €

Descrizione

Romanzo storico ambientato in piena era risorgimentale che narra di un viaggio, intrapreso in condizioni proibitive, da una giovane madre. La vicenda ha inizio all'insegna della malinconia, dell'abbandono, di una struggente nostalgia, procede in un crescendo di emozioni e rivelazioni, infine si sviluppa in una serie ininterrotta di avvenimenti e vicissitudini, sullo sfondo di una terra bella e tormentata. La ricostruzione della vicenda, romanzata, è inserita in un'era lacerata da profonde contraddizioni, combattuta fra ideologie vecchie e nuove e antichi valori; gli stessi valori, ispirati ai principi evangelici, che i fautori dell'Illuminismo e del Positivismo, gli adoratori della "Dea Ragione", avevano strumentalizzato stravolgendone la purezza, la genuinità, l'emanazione divina e trasformandoli in strumenti di potere e di repressione. Tanti anni dopo, nel 1847, anno d'ambientazione del romanzo, i nobili principi di Libertà, Uguaglianza, e Fraternità suscitavano soltanto il ricordo del terrore e del sangue sparso nel nome della ragione, di una ragione fredda, senza cuore e senza amore. Il Risorgimento, nel bene e nel male, ha gettato le basi per lo sviluppo della società in cui viviamo e il romanzo vuole essere una sorta di Macchina del Tempo che ci consenta di rivivere il nostro passato e di ritornare alle radici, agli albori dell'epoca attuale. Un viaggio nel passato, uno sguardo retrospettivo al "come eravamo", è lo strumento più efficace per meglio comprendere e risolvere le laceranti contraddizioni dei nostri giorni. L'autrice, appassionata di romanzi d'epoca, assidua lettrice di autori quali Manzoni, Pellico, Hugo, Dumas, Zola, Tolstoj, Dostoevskij, Dickens, Scott, Austen, Bronte, Chesterton ecc., ha inteso ricostruire una vicenda realmente accaduta, non vista asetticamente dall'alto di un ventunesimo secolo freddo e disincantato ma vissuta in prima persona in un tempo in cui sarebbe stato forse ancora possibile scongiurare l'avvento delle devastanti ideologie che hanno contrassegnato il secolo seguente. La storia ci ha insegnato che tali ideologie, fondate sul nichilismo, sull'odio di classe e sulla violenza insita nelle tanto propugnate ed esaltate rivoluzioni, hanno prevalso sulla fragile e instabile ragione, generando i mostri che hanno causato, nel Novecento, un altissimo numero di martiri, di innocenti sacrificati sull'altare di una crudele e disumana Dea Ragione, delle false ideologie e della brama di potere. Da qui è scaturita una società debole e insicura, in cui è proibito chiamare ogni cosa col suo nome, ove il Male non è male e il Bene non è bene. Una società in cui, anziché combattere il male, lo si rende lecito e finisce, pertanto, col prevalere sul bene, e sul bene comune. Uno sguardo al nostro comune passato ci conduce alle origini di questo male subdolo e strisciante ma tenace come un cancro, che sta divorando questa società, che ha rinnegato le sue radici e irride ai valori che l'hanno fondata libera, forte e sicura.

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