Nel misterioso e selvaggio Caucaso la guerra infuria da decenni. L'hanno scatenata gli zar di Russia per conquistare l'intera regione. Tra i combattenti c'è anche il potente imam Shamil che alla fine degli anni Trenta dell'Ottocento, sempre più braccato dall'esercito imperiale, deve capitolare di fronte all'assedio della fortezza di Akhulgo. Il piccolo figlio di otto anni, Jamalludin, è parte del prezzo della sconfitta: viene concesso in ostaggio allo zar come garanzia per l'avvio dei negoziati. II giovane Jamalludin si ritrova così catapultato dalle sue vallate selvagge alla sfarzosa corte di San Pietroburgo dove impara il russo e viene cresciuto e educato in un mondo diverso ma pieno di opportunità. La nostalgia di casa, il fascino della grande capitale russa e l'amore dividono l'animo del ragazzo che si trova così bloccato tra due culture e deve cercare la propria strada, una strada che inaspettatamente lo porterà di nuovo alla periferia dell'Impero.