Il passato di Giulia è una somma di scelte sbagliate. La scelta di suo padre di allearsi con Marco Antonio contro l'imperatore Augusto ha portato la sua famiglia a essere cacciata da Roma ed esiliata a Brixia, circondata dai barbari della Gallia Cisalpina. La sua scelta di sposare il Legatus Quirino l'ha lasciata vedova troppo giovane, custode di ricordi preziosi e irripetibili che la morte ha reso insopportabili. E anche la scelta di scappare in una gelida giornata di Februarius dalla villa patrizia per tornare a casa, a Roma, e riconquistare la sua eredità, il suo titolo e l'onore della sua famiglia sembra sbagliata: costringe infatti Giulia a scegliersi un nome barbaro, Sil, a infilarsi una rozza tunica di lana grezza da serva e a vivere con la sensazione di essere braccata dall'alba alla notte. La Gallia Cisalpina, del resto, è una regione pericolosa da attraversare da sola, anche per una ragazza come Giulia che sa usare bene la lama di un coltello. Ci sono montagne impervie, foreste fitte e le tribù autoctone dei Camunni che si stanno ribellando all'occupazione militare dei Romani. In Gallia regnano il caos, la morte e la distruzione, e Giulia, per tornare a casa, ci deve passare in mezzo. È proprio qui che la sua strada incrocia quella del Principe Druso Maggiore, figliastro dell'imperatore Augusto e comandante delle legioni cisalpine in guerra contro le tribù insorte, e quella di Jarl, un giovane camunno in cerca di vendetta contro chi ha incenerito il suo villaggio, la sua famiglia e il suo futuro. Due vite agli opposti, due nemici che hanno in comune solo una cosa: Giulia. Aura è la storia di una ragazza ostinata come la pietra, viva come il fuoco e ribelle come il vento, è la storia di un ritorno a casa, di un destino apparentemente segnato contro cui battersi, del bisogno di scappare per ritrovarsi e dell'importanza di combattere con tutte le forze per ciò che si crede giusto. Il passato, per Giulia, magari è morto, ma il futuro è ancora lì che la guarda negli occhi.