Copenaghen, 1766. La Rivoluzione francese ancora non si vede all'orizzonte, le istanze irredentiste americane stanno cominciando solo adesso a germogliare, eppure, in Danimarca, un sovrano sembra anticipare i tempi. Il sovrano si chiama Cristiano VII, ha diciassette anni ed è clinicamente ritenuto instabile, matto. Ma «anche la pazzia merita i suoi applausi», e questo romanzo, dedicato agli intrecci di potere danesi e al vento di riforme sociali ed economiche, lo dimostra chiaramente. Attraverso la ricostruzione storica delle atmosfere di quell'epoca, le testimonianze in prima persona dei protagonisti e un umorismo a tratti dissacrante, Dario Fo ci restituisce un affresco scanzonato ma autentico di un'esperienza irripetibile.