Molte sono le conoscenze ormai note sulla Shoah; poche sono però le vicende narrate intorno agli sguardi che la "Torre dei volti" raccoglie ad Eishyshok, in Lituania. Il personale bisogno di scandagliare un vissuto sommerso parte da lontano, percorrendo le strade che portano ai lager di morte polacchi. A ottant'anni dal tentativo di fuga da Sobibor, rievoco sentimenti che furono di tante vittime di persecuzione. Il piccolo Israel smarrirà la strada di casa perdendo Rose, sua madre; Yehoshua perderà l'amata, la dolce Isabel. Insieme, Yehoshua e Israel sfideranno il destino oltre ogni possibile previsione di rinascita. "L'esistenza di Israel era stata segnata da sempre dalla presenza di uomini e donne di poche parole ma di grande coraggio. Nella sua vita l'azione più grande era stata rappresentata dalla fuga, fatto giudicato dai più un atto di codardia. Minuscolo com'era al tempo dell'eccidio di Sobibor, denutrito e offeso, quel bambino doveva aver dato l'impressione di non valere molto, di non dover neppure campare a lungo...".