Il Conte de Tessin commissionò al pittore François Boucher dieci incisioni per illustrare un suo racconto ma, richiamato nel suo paese, il Conte dovette abbandonarle. Nacque una sfida tra il conte di Caylus, l'Abate de Voisenon e Charles Duclos su chi di loro sarebbe riuscito a scrivere un racconto di fate ispirandosi ai dieci soggetti. A venir pubblicato fu quello di Duclos che, con il titolo Acajou et Zerphila, uscì nel 1744. Il genio Podagrambo e la strega Arpagina, sopravvissuti di una stirpe di creature malvage, vogliono unirsi in matrimonio per perpetuare la specie, ma l'Assemblea di Fate e Geni ha decretato che ciò sarà possibile solo se sia l'uno che l'altra riusciranno a trovare chi li ami veramente. Podagrambo prende di mira Zirfila, Arpagina sceglie Acaju: sono ancora bambini e Arpagina è convinta che se riusciranno a plasmare le loro menti e i loro cuori in tenera età sarà più facile ottenere il loro amore. Un giorno, però, Acaju e Zirfila s'incontrano per caso, s'innamorano e cominciano a frequentarsi. Vengono sorpresi da Podagrambo che, istigato da Arpagina, decide di vendicarsi. Dopo una lunga serie di peripezie i due giovani potranno coronare il loro sogno d'amore.