Sansone nasce il 10 giugno del 1924. Il padre Tommaso è di idee socialiste, convinto che queste siano le uniche a poter riscattare le misere condizioni di vita della classe operaia. Poi diventa comunista, come Luigi, Umberto e Carlo, i compagni che saranno i mèntori di Sansone, che, dunque, cresce in un ambiente anti-fascista. Quando Terracina viene colpita dal primo bombardamento, il 4 settembre 1943, il secondo conflitto mondiale irrompe nella quotidianità del ragazzo, ormai ventenne. La distruzione della città, la morte, la fame, le sopraffazioni, lo convincono che la guerra è una creazione irragionevole dell'uomo, una drammatica realtà che coinvolge migliaia di innocenti e che non aiuta a risolvere i problemi dell'umanità, anzi li peggiora. Essa è la rappresentazione dell'egoismo, dell'avidità e della sete di potere di alcuni uomini, mentre tutti gli altri non hanno alcun valore e possono essere sacrificati, siano essi vittime o carnefici.