La storia mai raccontata di un popolo misterioso, guerriero e incredibilmente affascinante: gli ittiti. Mursili, l'ultimo dei figli di primo rango del Gran Re Suppiluliuma, sa di non essere destinato al regno ed è felice che quella responsabilità sia spettata a suo fratello, il primogenito, molto più grande di lui e valoroso guerriero. Mursili ha potuto infatti, seppur giovanissimo, sposare la ragazza che amava e dedicarsi al culto degli dèi e allo studio. Non si è mai tirato indietro in battaglia, come il ruolo di Gal Mesedi, Comandante delle guardie del corpo, richiede, ma la libertà ha sempre avuto per lui un grande valore. Più del potere. Il giorno in cui suo fratello, il re Arnuwanda, lo fa chiamare al proprio cospetto nella sala delle udienze, il luogo delle cerimonie e degli incontri più importanti, Mursili comprende che qualcosa sta accadendo. E, infatti, in pochi attimi, la sua vita viene sconvolta per sempre. Il sovrano sta morendo a causa della micidiale epidemia che da qualche anno sta falcidiando il suo popolo, e ha deciso, insieme agli altri fratelli e alla regina, vedova del padre, che l'erede al trono sarà Mursili stesso. A lui spetterà reggere il glorioso regno di Hatti, che i suoi avi hanno valorosamente costruito e difeso dalle invasioni del nemico, tenendo Assiri, Egizi e i turbolenti Kaska lontani dai confini. Mursili ha diciannove anni e sente di non essere pronto per quel ruolo con le responsabilità che serba in sé. Ma nessuno può contraddire il volere del re, per il popolo di Hatti anello di congiunzione tra gli dèi e gli uomini. Così Mursili accetta il proprio destino. Ma in molti non credono nel suo valore e trameranno per rovesciare il regno, mentre altri gli offriranno affetto, sperando in cambio di ottenere la gloria. Lo aspetta una strada impervia, tra tradimenti e seduzioni, mali scagliati dagli dèi e antiche profezie. Ma lui sarà il più giovane dei re.