Gli eventi del romanzo sono inseriti nelle vicende storiche che vanno dalla fine del XIX secolo all'intera prima metà del '900: dalla grande emigrazione alle prime rivendicazioni sociali, da Caporetto al fascismo passando attraverso le leghe contadine, dal regime alla guerra, dall'8 settembre alla Liberazione. Il tutto, sapientemente tratteggiato, è il palcoscenico sul quale si recita l'intera opera, le cui persistenze storiche, come un fondale immobile ma significativo, ci coinvolgono profondamente. I personaggi, positivi o negativi che siano, non sono mai sottoposti al giudizio dell'autore, che si limita a narrare lasciando che essi si definiscano da sé attraverso le proprie azioni. Come dai grani di un rosario si srotolano gli avvenimenti storici e i conseguenti accadimenti, mentre i personaggi cercano di sopravvivere con accettata rassegnazione senza la ricerca di un qualche perché, così come avveniva allora nel mondo rurale. Il testo scorre rapidamente, senza retorica e senza orpelli in una sapiente concatenazione narrativa, quasi da sceneggiatura cinematografica, che sorprende il lettore e lo fa avanzare nella lettura con curiosità e interesse.