Toscana centrale, seconda metà del XIV secolo. Alcuni fatti sconvolgono la vita degli abitanti di un piccolo comune. Un povero vagabondo, la cui unica fonte di sostentamento sono le azioni generose degli amici, viene ucciso. Frate Elia è colpito nel profondo da questa morte apparentemente inutile quanto crudele e con l'aiuto del cerusico Guglielmo si dedica alla ricerca della verità. Nel suo intimo una precisa domanda vibra in cerca di risposte: perché assassinare un condannato a morte? Spinto da questo incalzante bisogno e dall'umana compassione, frate Elia verrà a conoscenza di alcuni aspetti alquanto oscuri della sua piccola comunità.