Gabriële Buffet ha ventisette anni quando, nel 1908, incontra Francis Picabia, giovane artista di successo dalla fama sulfurea. Valente pianista, Gabriële ha studiato composizione a Parigi e poi a Berlino, dove ha stretto amicizia con Edgard Varèse. Nel primo decennio del Novecento, in cui splende il talento di compositori quali Rachmaninov, Ravel, Mahler e Schönberg, è certamente un'esperienza esaltante essere una giovane musicista. L'incontro con Picabia si rivela, però, un coup de foudre tale che Gabriële non esita a lasciare il pianoforte per seguire il giovane pittore. Nel 1909 i due si sposano e Gabriële Buffet diventa Gabriële Buffet Picabia. Semplice moglie e musa, dunque, del famoso artista e scrittore francese, amico di Marcel Duchamp, esponente di punta del gruppo proto-Dada Puteaux? In quest'opera composta dalle pronipoti di Gabriële Buffet, la prima moglie di Picabia si sottrae al mero ruolo di musa a cui spesso è confinata, e si svela come una donna fieramente indipendente, un'insostituibile animatrice dell'avanguardia storica e delle sue svolte.