"Tutto in una valigia" racconta una partenza, quella di Mario, appena quattordicenne, per l'Argentina alla ricerca di un lavoro che l'Italia non offre. In quella valigia sono custoditi i ricordi, i profumi, i sapori della sua terra, i volti delle persone care, che prepotentemente torneranno a emergere nel momento del disincanto, della solitudine, della disperazione, come un'ancora di salvezza. La storia di Mario, che è poi quella di tanti giovani emigranti di oggi, si snoda attraverso le lettere scritte al padre e alla sorella, che costituiscono l'asse portante del romanzo. In un'armoniosa sintesi di vero storico e invenzione, l'autore ricostruisce momenti della storia italiana tra la fine dell'800 e gli inizi del '900, il dramma dell'emigrazione nella lontana Argentina. Ma racconta anche i pregiudizi e le paure immotivate verso gli italiani, guardati con sospetto da chi vedeva in loro pericolosi concorrenti in campo lavorativo. Un romanzo che ricostruisce ambienti, mestieri, tradizioni, atmosfere lontane, ma che invita anche a riflettere sui vichiani corsi e ricorsi della storia e offre l'opportunità di guardare, con occhi diversi, realtà analoghe e difficili del nostro tempo.