Il romanzo è un'immersione nel passato. È incontro tra la grande e la piccola storia, in particolare tra l'epopea risorgimentale e le vicissitudini di due giovani che un giorno hanno incrociato i loro destini. Con una prosa chiara, cavalcando pensieri ed emozioni, l'autrice regala uno spaccato di vita dell'Ottocento piemontese: lo sfondo iniziale è la Valle Anzasca ai piedi del Monte Rosa e successivamente la bella e vitale Saluzzo, sotto il Monviso. Le pagine traboccano di vita vera, semplice e forte nella sua autenticità. Personaggi non di fantasia ma donne e uomini realmente esistiti. Una storia di famiglia e nello stesso tempo un grande affresco del Piemonte di fine Ottocento.