Francia, 1686. Sulla scalinata di rue de la Grosse-Margot, nei quartieri popolari di Parigi, vengono rinvenuti i cadaveri di due guardie del Re. Il luogotenente La Reynie non ha dubbi: il colpevole è la sedicenne Julie d'Aubigny. Spadaccina infallibile e orecchio assoluto, viene educata come un ragazzo dal padre e come una ragazza dal Conte d'Armagnac, che ne fa prima il suo giullare e poi la sua amante. Ma Julie non è creatura da farsi mettere in gabbia, e fugge dagli obblighi di un matrimonio di convenienza per vivere alla giornata con il complice Séranne, ex maestro d'armi e noto libertino. Braccata da La Reynie, perseguitata dal Conte e respinta dall'alta società, Julie intraprende un tortuoso viaggio verso la libertà, durante il quale vestirà i panni del cavaliere e quelli della dama, conoscendo le sfumature dell'amore e la sua grande vocazione: la musica lirica. Prendendo spunto dalla figura realmente esistita di Julie d'Aubigny, virtuosa della spada e prima diva dell'opera francese, Ida Amlesù mette in scena un personaggio spregiudicato e al tempo stesso fragile, raccontando una vita che è un inno all'anticonformismo, al coraggio di trovare la propria voce e di vivere senza compromessi, anche fra i dogmi e l'ipocrisia di una società di soli uomini.