«Potrei rivoluzionare il genere biografia in una notte»: così scrive Virginia Woolf a Vita Sackville-West, sua amica e amante, nel 1927. Non ci impiegherà una notte, ma comunque non più di un anno: l'11 ottobre 1928 esce infatti Orlando: una biografia. Nato alla fine del Cinquecento, aspirante poeta, Orlando vive un'intensa storia d'amore con una nobildonna russa, viene inviato come ambasciatore a Costantinopoli da Carlo II, e qui, dopo un misterioso sonno, si risveglia donna. Fuggita sulle montagne, impara l'antica sapienza di chi disprezza una casa di trecentosessantacinque stanze «quando tutta la terra è nostra»; tornata in Inghilterra, assiste al fermento letterario del Settecento, si sente oppressa dalla mole della letteratura vittoriana ma non smette di dedicarsi alla stesura del suo poema "La quercia"; in quanto donna perde la proprietà della tenuta di famiglia, dove torna nel 1928, al termine di un viaggio attraverso i secoli che è anche la reinvenzione della biografia di Vita, della secolare nobiltà dei Sackville, dell'antica dimora di Knole. Ricchissimo di temi e di echi, Orlando è, tra le tante cose, anche una storia eccentrica dell'Inghilterra e della sua letteratura, ed è una riflessione sull'identità - di genere ma non solo -, sul cambiamento, sul cosiddetto "spirito dell'epoca". Un libro multiforme, qui presentato con le immagini originali in una nuova traduzione completata da un ricco apparato critico che apre percorsi di lettura per scoprire ed esplorare il pensiero e il mondo di Virginia Woolf.