La rubrica di Miss Lonelyhearts, pubblicata sulle pagine del "Post Dispatch" di New York, è il porto franco di tante anime in pena che cercano conforto nelle sue risposte. Non c'è aspetto dell'etica e dei sentimenti che la "signorina Cuorinfranti" non sappia padroneggiare al meglio: almeno questo è ciò che credono i disperati che si rivolgono alla sua sapienza, tramite lettere in cui mettono a nudo le scorie delle proprie esistenze, tra drammi coniugali e spirali di solitudine. Dietro l'identità di Miss Lonelyhearts si cela, in realtà, un individuo invischiato in una burla oramai sfuggita al suo controllo. Il protagonista, divorato da un personaggio che non riesce più a gestire, prende la brutta china di un'esistenza dissoluta, in un contesto - quello della Grande Depressione - che sembra saper offrire solo smarrimento e disincanto. Una metafora pungente, sarcastica e schietta del castello di illusioni di una società allo sbando, con una profonda eco di verità che rende questo romanzo ancora attuale.