Città di frontiera, caravanserraglio di popoli e culture, l'Odessa che stregò Aleksandr Puskin e Mark Twain rivive nei "Cinque" di Vladimir Jabotinsky in un sorprendente affresco d'inizio '900 ricco di contaminazioni. Il narratore, un giovane giornalista ebreo "russificato", compie un nostalgico viaggio immaginario nel luogo della sua giovinezza, la vivace città portuale sulle coste del Mar Nero. Attraverso la storia della famiglia Mil'grom, emblema della borghesia ebraica, e le vicende dei suoi cinque figli - Marusja, Marko, Lika, Serëza e Torik - viene raccontato il destino e il mondo perduto degli ebrei odessiti in tutto il suo colore e la sua vitalità, tra vulnerabilità storica ed eterno ottimismo.