Al Faro esprime con straordinaria pienezza le caratteristiche della narrativa di Virginia Woolf, quel senso di frammentazione, di dissoluzione della realtà esterna che può essere ricostruita soltanto partendo dalla realtà interna dei personaggi, dai pensieri, dalle sensazioni, dalle emozioni, dai ricordi che consapevolmente o inconsapevolmente attraversano la loro coscienza. Articolato in due "momenti" complementari e opposti, il romanzo si esprime dapprima nel tempo dell'attesa, della possibilità, della fluidità; quindi nel tempo della realizzazione, della conclusività, della concretezza, quando la gita al faro annunciata un decennio prima finalmente si compie, ma in circostanze profondamente mutate.