Lev Tolstoj voleva diventare Siddharta. Il grande romanziere era ossessionato dalla morte, dal dolore, dal male acquartierato nel cuore di ogni uomo. Sconvolto da crisi cruciali, Tolstoj conosceva gli abissi della depressione e l'estro delle scelte eroiche; diventò un maestro di vita: fondò la propria filosofia (il "tolstoismo"), fu scomunicato dalla Chiesa ortodossa per le sue prese di posizione contro il potere ecclesiastico, teorizzò l'obiezione di coscienza, l'estremismo pacifista, la resistenza nonviolenta. Affascinato dal pensiero orientale, diversi anni prima di Hermann Hesse scrisse un racconto sulla vita di Siddharta, il Buddha, in cui riconosceva, in fondo, sé stesso.