Questo romanzo è considerato il capolavoro di Igino Ugo Tarchetti, scrittore milanese scapigliato, che morì di tifo prima di portare all'epilogo la storia. Il romanzo, dalle forti tonalità emotive, fu concluso da Salvatore Farina, amico e collega di Tarchetti. La vicenda ruota attorno alla perturbante figura di Fosca, una donna misteriosa ed inquietante, malata nel corpo e nello spirito ma con un'arcana e oscura forza magnetica, con la quale attrae a sé Giorgio. Il mito del doppio, dell'antitesi tra luce e buio, vita e morte è magistralmente raccontato.