Novella postuma di Italo Svevo, pubblicata nel 1929, ad un anno dalla morte dello scrittore. La vicenda umana del ricco buon vecchio, frustato dalla vita, che improvvisa un'ambigua relazione con una giovane del popolo, fa da spunto per una riflessione sulla vita e sulla dicotomia tra vecchiaia e giovinezza. Il finale è degno del grande narratore mitteleuropeo.